● DESIGN 09.02.2021
● DESIGN 09.02.2021
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un iperbolica crescita di contenuti web, sponsorizzazioni di servizi, corsi di studio e di formazione che citavano l’acronimo UX.
Un acronimo che sicuramente ha il potere di rendere più mainstream qualsiasi concetto si voglia veicolare.
Proprio qui sta il problema: ormai è tutto un’enorme UX!
Siamo sicuri di conoscere questa disciplina? Siamo consapevoli di cosa si occupi, quando è necessaria e perché è così fondamentale?
Molti, moltissimi, risponderanno affermativamente. Ormai ci droghiamo di UX.
Se anche tu vuoi drogarti di UX ti regaliamo la prima dose.
UX è l’acronimo di User Experience (letteralmente esperienza utente) ed è uno dei fattori determinanti, se non IL fattore determinante, tra un prodotto e/o servizio che affonda senza lasciare traccia e uno che vede vendite enormi.
Quando si sviluppano prodotti, dispositivi, interfacce e sistemi, ci sono numerose e importanti considerazioni da valutare, soprattutto come questi interagiscono con l’utente finale. Il campo della UX mira a portare l’utente al centro del pensiero del progettista.
Facendo un breve viaggio tra i tecnicismi, la definizione di UX che ci fornisce l’ISO (Organizzazione internazionale per la normazione) è la seguente:
La user experience sono le percezioni e risposte di una persona derivanti dall’uso o dall’uso previsto di un prodotto, sistema o servizio.
La User Experience, a differenza di ciò che si crede, non è una disciplina-approccio giovanissima. Lo studio dell’interazione uomo-macchina (perché di questo si tratta, cioè l’ergonomia cognitiva) affonda le radici nell’epoca della della Rivoluzione Industriale tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. In un’epoca di velocissimo progresso tecnologico era diventato necessario rendere efficace ed efficiente le interazioni tra i lavoratori e i loro strumenti. Riuscite a sentire anche voi i primi vagiti della UX?
Dall’inizio del secolo scorso ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti, e gli studi sulla UX sono stati numerosissimi, così come le sue applicazioni.
Ma è solo all’inizio dei fantastici anni ‘90 che sentiamo per la prima volta la parola User Experience, e lo dobbiamo ad un certo Donald Noman che da poco era entrato a far parte della famiglia Apple. Donald Norman era uno psicologo, cognitivista per la precisione, che fu incaricato del ruolo di User Experience Architect, cioè colui che si occupava di Human Interface e Usabilità.
Come nostro papà Donald ci insegna, lo User Interface Design e l’usabilità non sono altro che particelle del maremagnum della User experience. E fu così che coniò il nuovo termine, che oggi è sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori.
Questa panoramica storica sulla UX è utile per prendere consapevolezza del fatto che i suoi ambiti di applicazione sono innumerevoli e che non deve essere semplicemente pensata come il risultato di qualsiasi cosa sia bella, bensì come un approccio di progettazione in cui si adottano paradigmi e obiettivi ben studiati.
La UX comprende molte discipline diverse:
Ognuna di queste prospettive progettuali garantisce che l’esperienza interattiva sia il più semplice, efficiente, accurata e divertente possibile.
Per comprendere meglio quanto sia “olistica” la UX basti pensare alla dicotomia (errata) UX-usabilità. Infatti, spesso e volentieri la UX viene declassata nel concetto di usabilità.
“Usabilità” si riferisce alla facilità di accesso e/o utilizzo di un prodotto o sito web ed è una sotto-disciplina del design dell’esperienza utente. Sebbene un tempo la progettazione UX e l’usabilità fossero usate in modo intercambiabile, ora dobbiamo capire che l’usabilità fornisce un contributo importante alla UX; tuttavia, non è l’intera esperienza.
Un design non è utilizzabile o inutilizzabile di per sé: si devono considerare le sue caratteristiche, quelle dell’utente, ciò che l’utente vuole fare con esso e il contesto d’uso.
Un’interfaccia usabile ha tre risultati principali e dovrebbe essere facile per l’utente:
Questi non sono gli unici requisiti per l’usabilità, ovviamente. Per scovarli tutti dovremmo misurare l’usabilità durante tutto il processo di progettazione, dai wireframe ai prototipi fino alla consegna finale.
I test possono essere eseguiti con carta e matita, ma anche in remoto quando disponiamo di prototipi ad alta fedeltà. Tutto questo per avere un’idea chiara (e misurabile) su quesiti come:
Da qui potrebbero partire altre potenziali “millemila” domande di ricerca entrando nel campo della User Research e nel Usability testing, altre particelle del maregnum della UX.
Ancora una volta tutto questo non è che solo un aspetto della UX. Tendenzialmente possiamo azzardare di riassumere i punti salienti della UX così:
La progettazione UX e la progettazione centrata sull’utente (User Centered Design) costano denaro. Non c’è modo di aggirare questo, il che significa che ci sono ancora molte organizzazioni là fuori che resisteranno a un design UX o all’approccio UCD come parte della loro metodologia di sviluppo. Dopotutto, le finanze sono raramente illimitate e le aziende competono in un mercato globale spietato. Ma esistono dei veri vantaggi per chi decide invece di investirci.
Sarebbe meraviglioso se potessimo tracciare i confini dell’esperienza dell’utente come se fosse un paese su una mappa. Sfortunatamente, la realtà è più sfocata.
Per quanto ci piace dare un senso ai fenomeni e applicare i framework, dobbiamo ricordare che gli utenti sono persone. In quanto tali, prendono decisioni guidate dalla logica e dalle emozioni.
Naturalmente, l’usabilità di un design è importante. Tuttavia, dobbiamo considerare l’usabilità insieme ad altre questioni per creare un’esperienza utente eccezionale. La UX proviene tanto dalla progettazione grafica, dalla progettazione interattiva, dai contenuti, dall’usabilità, dalla ricerca e da tanto altro ancora.
In una Growth Agency come Biscuitway l’obiettivo primario è la crescita a 360 gradi dell’azienda del cliente e l’approccio multidisciplinare dello User Experience Design fa da collante in tutte le fasi della messa in opera di un progetto: dall’ideazione, allo sviluppo, alla strategia di marketing.
In BiscuitWay ci impegniamo a sviluppare i progetti di UX per andare incontro alle esigenze relative al percorso complessivo di Digital Transformation che i nostri clienti ci richiedono.
Vuoi capire come può crescere il tuo progetto grazie alla UX? Contattaci e valuteremo insieme quali sono le criticità del tuo progetto e come risolverle!
Written By
Irene Raineri
UX Designer