● MARKETING 22.06.2023
● MARKETING 22.06.2023
Lo sappiamo tutti, TikTok è nata come piattaforma per creare video musicali, video divertenti utilizzando la sincronizzazione labiale e trend per ballerini provetti. La pandemia da Covid-19 ha aiutato l’app a crescere poiché, parliamoci chiaro, sempre più persone cercavano qualcosa da fare mentre erano bloccate a casa e si divertivano facendo video anche abbastanza demenziali. Non è un caso che nel 2020 è stata l’app più scaricata al mondo. Lo so, speravi fosse l’app di National Geographic e invece abbiamo preferito l’app dove è nato il “parlare in corsivo“.
Per la maggior parte utilizzata da persone di età inferiore ai 30 anni, TikTok è una piattaforma di condivisione di video che lascia incollati allo schermo con musica e danza che incoraggia la partecipazione e l’imitazione. Vista così, per molte persone sembra una stupidissima perdita di tempo, ma ne siamo sicuri?
Al di là dello stile degli albori, l’app ha rivelato di avere più profondità di quanto inizialmente sembri. TikTok è diventato un luogo in cui imparare, diventare politicamente consapevoli, accrescere le proprie skills e scoprire cose nuove su se stessi e la propria salute mentale e fisica. Piccole pillole che in pochi frame creano grande engagement. Devo dirlo, molti creator hanno messo su delle community interessate e attive che si scambiano tutto il giorno informazioni e feedback a suon di video-risposta e stitch.
Detta così sembrerebbe che non hai bisogno di un blog sul tuo sito, ma ti basta creare un bel personal branding su TikTok per creare la tua strategia di comunicazione. Mi dispiace, non è così!
Questa riflessione a mio avviso necessita di una vena shakespeariana perché, per cercare di dare una risposta agli annosi misteri della vita da marketer, fare affidamento a chi dello scrivere ha fatto il suo successo è sempre una buona idea. E considerato che il blog lo curo io, allora scelgo io a chi fare omaggio: per questa volta l’italico poeta vate, sempre citato in ambito di scrittura creativa per la pubblicità, non lo scomodiamo.
Saltanto questa digressione letteraria che distrae il lettore dal vero focus di questo articolo, andiamo subito al dunque: il blogging è morto?
Non giriamoci troppo intorno. La risposta è un sonoro e fermissimo “NO!”.
Pensiamoci: perché scrivo un articolo per rispondere a una domanda che mi rivolgono troppo spesso? Non bastava un post sul profilo Instagram di Biscuitway? O un video pillola su TikTok? Beh, se dovessi spiegarlo con un’immagine, posterei sicuramente questa:
Agli addetti ai lavori sembrerà tutto chiaro, agli altri forse un po’ meno. Una caption di massimo 2200 caratteri, spazi compresi, basterebbe a spiegare in modo completo ciò che voglio dire? Forse no, già ne ho scritti ben 2826 e ancora non siamo che all’inizio del ragionamento.
Tuttavia, qualora ci riuscissi, quanti cliccando su “altro” la leggerebbero per intero? E quanti, invece, scrollerebbero in cerca della foto successiva dopo pochi secondi? Oh, sia chiaro, prima di essere fraintesa, sono una fan delle caption lunghe sui social, ma qui è tutta un’altra storia.
Torniamo a noi, mi metto a lavorare di buona lena e, sebbene io abbia già superato le leggendarie 300 parole in questo articolo, cercherò di fornire una risposta più esaustiva per tutti.
Che tu ci creda o no, creare un blog è ancora da considerare una scelta strategica per la tua azienda, anche se sei presente sui social media e, magari, hai anche un gran successo.
Quando si è indecisi se puntare sui social media o su un progetto di blog, la risposta è probabilmente sempre quella che ti aspetti: usa entrambi!
Perché? Spesso si tratta di confrontare diversi aspetti di una strategia di marketing complessiva. Nel mio lavoro di digital marketing strategist mi sforzo di convincere i miei clienti ad avere una visione omnicanale della comunicazione, invece che limitarsi all’uno o all’altro.
Una premessa però è obbligatoria: è chiaro che alcune aziende trarranno maggiori benefici da un tipo di strategia rispetto che dall’altra. Tutto dipende dal tipo di attività e in quale settore opera l’azienda.
Dunque, più che “quale scelgo tra le due strategie?”, la vera domanda è “in quale delle due strategie investo di più e in quale di meno?”.
Per proseguire nel ragionamento abbiamo bisogno di fare un passo indietro. Con l’aiuto degli amici di We Are Social, che ogni anno nel loro report registrano i trend e i comportamenti dalla popolazione mondiale in abito digital, diamo una risposta concreta alla domanda “perché usiamo internet?”.
Intenet per il 57% dei casi viene utilizzato per cercare informazioni e dare risposte alle proprie domande. Ergo, sia i social media che il blog possono essere degli strumenti utili per questo scopo, ma con gradi di approfondimento sul tema diversi.
Non nascondiamoci dietro a un dito: la popolarità dei social network sta solo crescendo e non essere presenti significa decidere di non comunicare con il nostro pubblico. I social media consentono di indirizzare i messaggi a gruppi specifici, consentendo il targeting geografico e dispongono di strumenti che consentono di comunicare al tuo pubblico con un contenuto multimediale diretto e immediato di facile comprensione. Pensa a tutti i video di TikTok o di Instagram: ne scrolliamo tantissimi in continuazione e magari ci soffermiamo qualche secondo in più su quello che attrae la nostra attenzione per via di una introduzione accattivante.
Questo canale diretto con il tuo target fa sì che la velocità di ottenimento di feedback è sbalorditiva. Se vuoi immediatamente avere una critica costruttiva su un’idea o vuoi avere una risposta ad una domanda, i social media risultano inevitabilmente lo strumento più veloce in assoluto. Ciò ti aiuta a raggiungere più velocemente il Product Market Fit, facilita la comunicazione con i clienti e aumenta la brand awareness.
D’altro canto, gli articoli sui blog molto approfonditi possono aiutare i potenziali clienti a risolvere i loro problemi, cosa che non può essere raggiunta attraverso post sui social media che tendono ad essere più brevi e meno descrittivi.
Quando un cliente trova la risposta ai suoi dubbi sul tuo blog, si convince che inevitabilmente sai come risolvere il problema perché hai dimostrato competenza sul campo, dunque, si fida e ti rispetta come esperto del settore. Di fatti, oltre la semplice lettura di un post sul blog, il blogging trasformerà il lettore in lead, aumentando le potenziali vendite del tuo prodotto o servizio.
Nel tempo, verrà stabilita una grande rete, poiché le persone visualizzeranno il tuo sito come più di un normale blog, ma rappresenterà una linea diretta con “l’esperto” o “l’azienda di cui si fida”. I migliori blog rispondono alle domande più comuni dei loro clienti. Se a queste domande si risponde costantemente attraverso, la credibilità dell’azienda aumenterà.
Ovviamente tutto si lega alla SEO che risulta essere sempre più importante per i siti web e gli e-commerce. I motori di ricerca, come Google, vogliono fornire i risultati più utili all’utente. Quando scrivi blog approfonditi, Google prende nota di qual è l’intento di ricerca dell’utente e fornisce i risultati in base all’alta qualità che offrono i siti web contenenti quelle informazioni, favorendo la possibilità di generare traffico dalle ricerche.
Blog e social media sono due forme di comunicazione online che servono a scopi diversi, ma legati tra loro offrendo vantaggi unici. Il blog è un ottimo modo per affermarti come un’autorità e monetizzare i tuoi contenuti, mentre i social media sono un ottimo modo per raggiungere un pubblico vasto e diversificato in tempo reale.
Vuoi anche tu una strategia di comunicazione che comprenda Social Media e Blog? Contattami!
Written By
Gabriella Massara
Marketing Specialist